La scuola non è un’azienda! Via le ditte esterne, alle pulizie ci pensino i bidelli

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Famiglie che non riceveranno più stipendi nei mesi di Luglio ed Agosto, lavoratori sfruttati, mobbing sul posto di lavoro. E’ questo il quadro agghiacciante del sistema di pulizia e gli appalti scuole belle che conduce direttamente ad un servizio inefficace per i nostri figli che restano in scuole poco sicure e sporche.

Con l’inizio del prossimo anno scolastico le pulizie nelle scuole possono tornare ad essere di esclusiva competenza dell’amministrazione scolastica. Può succedere se viene approvato un emendamento presentato dal M5S, a mia prima firma, nell’ambito dell’esame tuttora in corso presso la I Commissione Affari Costituzionali, del disegno di legge recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, disegno di legge già approvato dal Senato lo scorso 30 aprile.

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La proposta emendativa prevede appunto che a decorrere dal 1° settembre 2015 non potranno più essere esternalizzati i servizi corrispondenti alle mansioni spettanti ai collaboratori scolastici. Le convenzioni per lo svolgimento di tali servizi in corso alla data di entrata in vigore della presente legge conserveranno invece la loro efficacia fino alla loro scadenza e non potranno essere rinnovate né prorogate. Per quanto riguarda il personale che a tutt’oggi è utilizzato in compiti di pulizia nelle scuole assunto anche con contratti di collaborazione, nonché i lavoratori impegnati in lavori socialmente utili, riconducibili a funzioni di assistente amministrativo o tecnico nelle istituzioni scolastiche statali, occupati, sempre alla data di entrata in vigore della presente legge, da almeno tre anni in attività di collaborazione coordinata e continuativa nelle medesime istituzioni scolastiche statali, la proposta emendativa prevede un loro inserimento, a domanda, nell’ambito delle graduatorie provinciali del settore scolastico in virtù del servizio prestato presso le scuole da almeno tre anni e con modalità di inserimento da calcolare in base alla metà del punteggio di servizio prestato rispetto a quello del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario già inserito nelle graduatorie. Un operazione possibile grazie allo sblocco di 12mila posti ATA accantonati proprio per far partire le esternalizzazioni e gli appalti esterni a ditte e cooperative.

E’ l’unica soluzione possibile per evitare lavoratori sempre sotto ricatto, precari e supersfruttati da ditte che vivono solo dalla mangiatoia pubblica e ricevono molti più soldi di quelli necessari alla stabilizzazione dei lavoratori.

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