Università, dal M5S una proposta di “No-Tax area” per i redditi bassi

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Solo in Inghilterra si pagano più tasse universitarie dell’Italia, che è tra gli ultimi Paesi anche per l’erogazione di borse di studio. Il Ministro Giannini si vanta, giustamente, dei tanti laureati in posizione avanzate in giro per il mondo, per poi soffocare gli studenti italiani nella culla.

Nel rapporto Eurydice 2014, stilato per conto della Commissione europea, che compara l’entità delle rette pagate dagli studenti dei vari paesi dell’UE. La relazione, dal titolo “Tasse e sistemi di sostegno nazionali per gli studenti nell’istruzione superiore europea 2014/2015″, evidenzia che nel nostro Paese meno di uno studente su dieci riceve un contributo pubblico o privato per frequentare l’università. In Italia l’importo medio delle tasse universitarie è compreso nella fascia tra i 1.000 e i 5.000 euro annui. La Germania ha recentemente abolito le tasse universitarie, benché queste fossero state introdotte solo nel 2007.

ll M5S sostiene una No-Tax Area per i redditi bassi e il ripristino di un tetto massimo per le contribuzioni studentesche. Una legge in discussione da 2 anni in Parlamento e bloccata dallo stesso ministro. Noi non molliamo, non ci arrendiamo ad una migrazione di massa e torneremo alla carica a settembre con iniziative in tutte le università.

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