Quando lo stato non è più credibile i cittadini fanno da se

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Terzigno, 9 dicembre abbiamo effettuato una visita ispettiva alla discarica cava Sari nel parco nazionale del Vesuvio in seguito alla relazione del’ARPAC che sottolineava tanti aspetti critici. Diversi cittadini hanno messo a disposizione gratuitamente le loro competenze tecniche e legali per seguire la vicenda. Abbiamo voluto la presenza dei giornalisti per documentare tutto in modo trasparente. Altri cittadini sono restati fuori i cancelli della discarica e sono quelli che da anni combattono contro lo scempio del nostro territorio. Quella di oggi è stata solo una delle prime tappe verso la ricerca della verità. Ci sono discariche illegali, ci sono rifiuti di cui non conosciamo la provenienza, non conosciamo i mandanti. La verità ci è dovuta e la conquisteremo.
Abbiamo chiesto di poter effettuare dei prelievi, visto che nella relazione dell’Arpac risultava dubbia la presenza di sostanze cancerogene, questo per avere un nostro dato. Non ci è stato consentito, ma lo faremo la prossima volta.

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Non sono io che gestisco la discarica e quindi gli ingressi a Cava Sari. Ho chiesto l’accesso per chi era fuori la discarica. C’è la testimonianza in un video. Ma l’ingresso è stato vietato. Siamo pronti ad ascoltare come sempre tutti i cittadini e a maggior ragione le mamme vulcaniche che si sono battute con dignità contro la riapertura di Cava Vitiello. I giorni della protesta ero anche io alla famosa rotonda, alle fiaccolate e tutti abbiamo potuto apprezzare la forza di un popolo che si ribella. La relazione dell’ARPAC segnala tante anomalie e getta molte ombre. E’ assurdo che a distanza di un anno nessun sindaco delle città limitrofe alla discarica nel Parco del Vesuvio abbia mai voluto approfondire personalmente queste anomalie con una visita alla Cava. E’ stata necessario un intervento di 2 parlamentari campani ed un pool di tecnici (ingegneri ed avvocati) che stanno offrendo il proprio operato in forma totalmente gratuita mettendosi a disposizione del bene comune. Stiamo ancora acquisendo documenti e dati e solo successivamente renderemo note le nostre osservazioni. Torneremo a breve per prelevare dei campioni delle acque nei pozzi spia e faremo analisi a nostre spese presso laboratori accreditati, quel prelievo che ci è stato negato. Sono da subito disponibile a qualsiasi iniziativa che le mamme vulcaniche, ogni comitato ed ogni cittadino propongono per salvaguardare territorio e vite umane, come la visita delle 2 discariche dove le mamme vulcaniche sospettano lo sversamento dei rifiuti radioattivi

Documentazione video:
StabiaChannel.it
Fanpage.it

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