La povertà a Torre del Greco non esiste


Mi piacerebbe che la politica, i giornali e i cittadini si occupassero di più della povertà diffusa nella nostra città.

Noi cittadini di Torre del Greco siamo quasi diventati con il tempo impermeabili a questo problema eppure di tanto in tanto la vita mi riporta ad avere contatti con fascie molto disagiate della nostra città e scopro quante siano sole, quante siano dimenticate.

Si dovrebbe investire molto nelle politiche sociali mettendo a sistema l’impegno delle associazioni, delle chiese.

Bisognerebbe far partire degli esperimenti di comunità solidali con il supporto delle scuole sul territorio che nel pomeriggio dovrebbe aprirsi alle famiglie, ai genitori e alle organizzazioni territoriali con lo scopo principale di includere e supportare le famiglie in difficoltà del nostro territorio.

Ciò porterebbe una ricaduta importante sui tanti giovani difficili che frequentano i professionali anche della nostra città. In queste strategie d’inclusione si dovrebbe sviluppare un occhio attento anche alle necessità degli immigrati sul nostro territorio
da sole, le associazioni riescono a far ben poco. Riescono a tamponare a fare assistenzialismo, mentre ci sarebbe il dovere morale di garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità e così, purtroppo non è.

I bambini, i ragazzi, i giovani che nascono in famiglie con problemi sono destinati, in buona parte, ad avere un presente con tantissime opportunità in meno, carenze cognitive e culturali. Ed è davvero triste, che nel XXI secolo, le condizioni in cui versano la famiglia in cui nasci decidono ancora così fortemente il tuo futuro

Parlo di famiglie che vivono in una stanza, che non hanno i mezzi per mangiare tutti i giorni, di ragazzi che hanno un genitore in carcere e sono abbandonati, di genitori che hanno un livello culturale bassissimo perchè non hanno mai conseguito titoli di studio, famiglie che hanno bisogno che il loro figlio in età scolare si procuri soldi per continuare a campare, parlo di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà, famiglie con disabili che non hanno i mezzi e gli strumenti culturali per dare il loro giusto apporto ad un individuo in difficoltà. Oggi, qui, a Torre del greco!

Sicuramente bisognerebbe investire i servizi sociali per avere una mappatura di tutte le problematiche, ma coinvolgere in questo processo anche le organizzazioni del terzo settore e la chiesa per i loro contatti diretti e la capacità di fornire una rappresentazione più veritiera dei disagi sociali gravi sul territorio legate alla povertà che prima è economica e poi diventa culturale.

La povertà deve diventare un emergenza cittadina. X tutti. Perchè tutti ne paghiamo le conseguenze

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