Per un #GovernodelPopolo, Parlamentari in piazza a raccontarvi gli effetti della “Buona Scuola”

dsa

“Parlamentari in piazza” è l’evento a cui domani parteciperò assieme a Sergio Puglia e Salvatore Micillo.

Sarò a Poggiomarino (domenica ore 18, piazza De Marinis) per parlare ancora di Buona Scuola e degli effetti che questa Schiforma sta generando in Italia, al Sud ed in Campania. -> https://www.facebook.com/events/1183795901636641/

https://www.facebook.com/luigi.galloM5S/photos/a.771920069508929.1073741828.770978226269780/1056518894382377/?type=3&theater

Alcuni esempi?

Napoli, liceo Fonseca. Anche il preside si scaglia contro la riforma. “Non basta una legge che ha per titolo “La buona scuola” per fare davvero “buona” la scuola di Napoli. Non prendiamoci in giro. Qui il diritto costituzionale all’istruzione viene spesso disatteso”. Sono le parole del preside, Augusto Gallo. Il suo istituto, un liceo nel cuore di Napoli, sacrifica ogni giorno oltre 500 studenti, costretti a restare a casa. Il Fonseca, infatti, è partito potendo contare su una sola delle sue sedi, ed i ragazzi si alternano nelle aule disponibili, non essendo possibile usufruire della succursale. (LaRepubblica)

CLASSI POLLAIO a Sant’Antimo, con 37 alunni di 14 anni stipati in un’unica classe. E tre di loro sono alunni con unhandicap grave.La scuola in questione è l’istituto superiore Moscati di
Sant’Antimo, un plurindirizzo che ha perso la sua originaria identità di istituto tecnico professionale ed ha aggiunto, negli anni, indirizzi su indirizzi. Fino al più recente liceo musicale, che parte quest’anno. Ma nasce con un peccato originario: una classe pollaio dove la qualità dell’istruzione non può essere
garantita. (LaRepubblica)

Campania, mancano i docenti nella scuola ad indirizzo musicale.
Non bastano neppure gli insegnanti del Centro-Nord nominati in Campania, nella regione restano vacanti altre sessanta cattedre di strumenti musicali. Per coprire quegli incarichi dovranno essere nominati supplenti in tutte le province. Occorrono infatti trentaquattro insegnanti di percussioni, diciannove dei quali a Napoli, sei a Salerno, quattro ad Avellino, altrettanti a Caserta e uno a Benevento. Nel capoluogo regionale servono anche un professore di flauto e undici di chitarra. Sempre di chitarra sono necessari altri sei insegnanti a Caserta, tre a Salerno, due ad Il quadro in Campania è il seguente. «Nell’organico di diritto i posti di strumenti musicali sono 1.152 (più spezzoni che saranno oggetto di supplenze). A giugno titolari erano 1.000, quindi restavano 152 posti disponibili per l’immissione in ruolo di precari, 30 sono stati assegnati a professori campani e 62 a insegnanti provenienti da altre regioni: così si arriva a calcolare che restano 60 cattedre “scoperte”», dice Filippo Sica, referente della Flc Cgil per l’istruzione musicale. Il problema, ribadisce Sica, è che in Campania gli abilitati sono meno dei posti disponibili. Molti diplomati nei Conservatori hanno seguito i Percorsi abilitanti speciali (Pas) o i corsi di Tirocinio formativo attivo (Tfa) ma non possono essere immessi in ruolo perché non rientrano nelle graduatorie a esaurimento (Gae) né hanno mai potuto partecipare a concorsi che non sono stati banditi. (CorrieredelMezzogiorno)

Lascia un commento