Sul Pon Cultura, bene i fondi al Sud ma il Mibact stabilisca parametri oggettivi

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Ieri il ministro Dario Franceschini ha insediato il Comitato di Sorveglianza del primo Programma Operativo Nazionale (PON), cofinanziato dai fondi strutturali europei (FESR – Fondo di sviluppo regionale), dedicato alla cultura. Il PON ha una dotazione complessiva di 491 milioni di euro per la tutela e la valorizzazione dei circa 60 grandi Attrattori culturali presenti nelle cinque regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) e per le imprese che operano nel settore culturale.

Finalmente ci si accorge di come la vera vocazione del Mezzogiorno d’Italia sia quella turistica. L’attenzione del Movimento Cinque Stelle si concentra però sui siti esclusi, siamo in Parlamento da due anni e abbiamo costatato che il Mibact non si dota di alcun paramento di riferimento oggettivo per valutare i beni cui assegnare fondi alla cultura. I siti individuati sono tutti meritevoli di finanziamenti ma ci chiediamo se quelli dimenticati non lo siano altrettanto. Il M5S al governo si doterebbe di criteri oggettivi e trasparenti per assegnare risorse e avrebbe avviato un’azione partecipata per chiedere ai cittadini del Sud di segnalare i beni da tutelare e da valorizzare. Per i 180 milioni di euro per i quali si prevede un accordo operativo con le Regioni c’è ancora tempo per farlo.

In questi anni i fondi europei sono stati letteralmente sprecati nella costruzione di piazze e strade, speriamo che in questo caso non si nasconda dietro investimenti in cultura e turismo un ennesimo finanziamento inutile destinato a strade e parcheggi solo per soddisfare gli appetiti delle lobby del cemento,  senza tener in giusta considerazione le alternative soluzioni di trasporto ecosostenibile.

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