Il giornalista del mese: Marco Bresolin – Stampa

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Chi è che rovina di più l’Italia i partiti o i giornalisti?

Se all’estero pensano male del nostro popolo dipende da come siamo stati amministrati da decenni, ma anche da questi cazzo di stereotipi sugli italiani che i giornalisti sembrano specialisti nel coltivare a scapito dei primati che possediamo.

Allora il giornalista di questo mese non può che essere Marco Bresolin della Stampa che scrive:

“Poi vallo a spiegare ai tedeschi che «italiani tutti pizza e mandolino» è solo uno stereotipo. Perché se fosse per Luigi Gallo, deputato campano del Movimento Cinque Stelle, in tutte le scuole medie d’Italia i professori dovrebbero insegnare a suonare il celebre strumento a corde. […] Chissà cosa ne pensa del mandolino obbligatorio Stefano Allasia, leghista di Torino”

STEROTIPI E FALSITA’
Se solo Marco Bresolin avesse avuto il tempo di approfondire il tema avrebbe scoperto che c’è semplicemente da correggere un errore del passato. Quando sono state istituite le scuole medie ad indirizzo musicale, il ministero ha emanato una lunga tabella con tutti gli strumenti che si possono insegnare e tra questi inspiegabilmente è stato escluso l’insegnamento del Mandolino cancellando uno sbocco lavorativo per diplomati e laureati su questo strumento , opportunità prevista per i colleghi che hanno studiato ad esempio Oboe o Arpa (che essendo di origine germanica è forse più rispettabile in sintonia con i tempi che viviamo).
Quindi nessuna obbligatorietà ma la facoltà di scegliere uno strumento che tra l’altro è di origine italiana, ma forse i napoletani non sono italiani e sono una razza minore da irridere e dileggiare.

PER CHI VUOLE COMBATTERE GLI STEREOTIPI
– Il mandolino è strumento nazionale: basti pensare che una delle orchestre più antiche è addirittura di Bergamo, l’Estudiantina Ensemble. Ma esistono varianti anche toscane, cremonesi e milanesi (solo per citare le più note). In più, il mandolino era ben conosciuto anche dal pittore Paul Gauguin, che lo ritrasse in un suo celebre dipinto (“Nudo di donna che cuce”, conservato a Copenhagen).
Enrico

– Sono direttore di una mandolinistica ad Asti, che non è propriamente in Campania, e sono in contatto con molti mandolinisti, e non parliamo di iniziative recenti, sono quasi tutti complessi nati a fine 800 o inizio 900 nel nord Italia. Il fondatore della mia orchestra fu un concertista di fama internazionale e suonò diverse volte anche alla Radio nazionale, quindi è profondamente sbagliato anche il voler legare il mandolino per forza a Napoli; il pessimo giornalaio dovrebbe anche informarsi sulla storia dello strumento!
Fabio

– voglio solidarizzare con te per quanto riguarda gli articolacci che riguardano la proposta di legge e il mandolino. Ti sto scrivendo da New York dove da diversi anni faccio divulgazione con concerti e stages e dove ho promosso l’iniziativa Mando for Kids che sta avendo un grande successo in diverse citta’
Carlo

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  1. Avatar
    wsa0

    Sarebbe bello che nella scuola pubblica i nostri figli imparassero a suonare uno strumento musicale come il mandolino, perché la musica é vita .in Itala solo i “ricchi”possono permettere di fare studiare i loro figli i corsi privati di pianoforte ,chitarra,mandolino,flauto eccetera ….è scandaloso che le scuole private che ricevono denaro pubblico .viva Napoli e il mandolino 🙂

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