La legge in Italia è pensata già con l'inganno

NoncifermatVerona
#noncifermate In Italia uno dei principali detti di successo è: «fatta la legge, trovato l’inganno». Ma, in realtà, in questi dieci mesi in Parlamento abbiamo scoperto che la realtà è ben diversa. Quella frase tende a scaricare, come vi piace fare spesso, la responsabilità sul popolo italiota, truffaldino ed amorale. Invece, le vostre azioni, i vostri decreti, i vostri voti, le vostre leggine, i vostri emendamenti, ci convincono sempre di più che la moralità di questo Paese è tutta concentrata nei centri di potere che voi rappresentate con tutte le ramificazioni nella società, dalle imprese che controllate ai sindacati, dalle banche alle assicurazioni, dai giornali alle tv. Infatti, la frase dovrebbe essere: «la legge in Italia è pensata già con l’inganno». Sì, perché ogni volta che questo Governo e che i politici di centrodestra o centrosinistra scrivono una legge, già sanno quali amici andranno a favorire e sono pronti a suggerire quali trucchi adoperare a norma di legge per stuprare i cittadini, le imprese e i professionisti onesti.
Premesso che per il MoVimento 5 Stelle è inconcepibile che la Banca d’Italia non sia di proprietà dei cittadini, alcuni economisti raccontano che l’attuale modello è valido perché evita che i partiti e i politici assegnino poltrone piegando Banca d’Italia agli interessi particolari e piegando la finanza e l’economia agli interessi politici e dei partiti. Ma questi economisti evitano di guardare il fenomeno complessivo e sembrano non rendersi conto del fenomeno delle porte girevoli che vede un indecente e disinvolto andirivieni dei potentati italiani dai partiti alle aziende partecipate e viceversa, dai partiti alle fondazioni bancarie e viceversa, da Banca d’Italia ad altri importanti centri decisionali del Paese. Il vostro Ministro Saccomanni viene da Banca d’Italia che è sostanzialmente controllata da tutte le banche private italiane. Allora, quale interesse sta portando avanti questo Ministro? Sappiate che i cittadini non dormono più su questi temi; hanno subito sulla loro pelle gli effetti delle vostre scelte, le commistioni che avete creato tra potere politico, aziende, banche. Tutti questi danni arrivano ai risparmiatori che magari hanno messo i loro soldi in aziende che non vengono adeguatamente vigilate.
Io vengo da un territorio dove vi è stato il crack della Deiulemar: 700 milioni di euro scomparsi, sfumati, di tutti i cittadini. Di questo problema, la Banca d’Italia era a conoscenza già da dieci anni: vi erano le banche locali che dovevano fare segnalazioni all’ufficio di vigilanza della Banca e poi queste segnalazioni si perdevano semplicemente in un monito, in una segnalazione dell’ufficio di vigilanza, che non portava a nessun risultato. Il risultato vero è che questi cittadini sono andati sul lastrico, non riescono ad arrivare a fine mese, non hanno più la pensione, non hanno più la liquidazione, persa in queste aziende non controllate, con manovre finanziarie e speculative che tanti soggetti sono bravi a costruire.
Ma il Ministro Saccomanni non è l’unico esponente di spicco di Banca d’Italia che in questo momento controlla centri strategici. Abbiamo avuto Paolo Sestito, che governava l’Invalsi, un centro che si dovrebbe occupare di valutare la scuola, ma spesso i presidenti che stavano lì venivano dalla Banca d’Italia, quindi con un approccio e con, magari, volontà ben diverse da quella di assegnare una qualità nella scuola italiana.
Ma non possiamo dimenticare Anna Maria Tarantola, che è stata dirigente della vigilanza di Banca d’Italia e poi funzionario generale della Banca. Oggi noi ci chiediamo: Anna Maria Tarantola, da presidente della RAI, offre un’adeguata informazione ai cittadini italiani, un adeguato approfondimento su Banca d’Italia, un adeguato approfondimento sugli scandali finanziari, sui soldi rubati ai cittadini? Offre un dibattito serio sulla vigilanza? Offre un dibattito efficace su questi temi? A noi pare di no!

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