DL Istruzione – M5S La nostra proposta

conferenza
Le risorse stanziate in Italia per garantire il diritto allo studio sono insufficienti. Mentre in Francia ed in Germania spendono 2 miliardi di euro ed in Spagna 819 milioni di euro, in Italia le risorse destinate al diritto allo studio si riducono di 70 milioni rispetto all’anno scorso, anno del governo Monti noto per i tagli.
E’ totalmente falsa l’affermazione che oggi si investe in diritto allo studio se ci sono meno risorse rispetto allo scorso anno.
Inoltre nel decreto non sono previste risorse per il 2013 ma solo a partire dal 2014 e ciò comporta che gli studenti indigenti dovranno anticipare tutta una serie di spese relative all’iscrizione e ai libri prima di poter essere assegnatari di una qualsiasi borsa di studio. Sarà purtroppo destinato a crescere il numero di studenti idonei senza borsa a seguito di tale riduzione di risorse.

Il Movimento 5 Stelle interverrà per aumentare queste risorse.

La scuola del futuro, che è stata annunciata già nel 2009, ancora oggi il ministro Carrozza rimanda questa attuazione ad oltre il 2014. Il M5S all’interno del decreto inserirà delle misure che possano permettere una scuola che utilizzi la multimendialità come forma di apprendimento per un sapere non più trasferito ma un sapere costruito attraverso l’autoproduzione dei libri dove il docente è mediatore dell’apprendimento e non trasferisce solo il sapere.
Esistono delle esperienze già in corso in Italia, 120 isitituti che in rete producono libri di testo che costano alle famiglie 0 euro se acquisite in formato digitale e pochi euro se acquisite in formato cartaceo.
Ci sono delle misure che farebbero risparmiare tantissimo alle famiglie, bisogna prenderne atto e bisogna che il Governo si faccia promotore di queste misure, o che il Parlamento attraverso l’approvazione degli emendamenti del m5s renda attuali queste misure che siano a disposizione di tutti e non solo di pochi volenterosi, docenti e dirigenti, che si spendono per una scuola del futuro.

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    harry

    La Scuola è finita, anche se sitiamo ancora a Ottobre….

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    andrea

    dare la possibilità a chi non può o per motivi economici o per motivi di lavoro di studiare nella propria abitazione e molto interessante . I libri vengono forniti dalla scuola stessa sotto forma di file pdf scaricabile ancora meglio . Praticamente si vanno a fare solo le prove di esame .
    Trovo la soluzione molto carina e sopratutto molto economica.Sarebbe interessante che le scuole pubbliche organizzassero questi corsi con una tariffa di iscrizione molto bassa per permettere a tutti di poter essere iscritti

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    Antonio

    ma quanto spendiamo per la scuola?

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    francolc

    le scuole private meno serie (l’80%) sono più concorrenziali perchè si fanno finanziare dallo Stato, dagli iscritti e, cosa fondamentale, non pagano o pagano pochissimo i docenti che ci lavorano (spesso raccomandati), che sono ricattati dal punto mensile che viene riconosciuto dal Provveditorato e che fa scalare le graduatorie dei docenti precari. Ora, se il punto non viene più riconosciuto, a meno che, i docenti, vengono pescati dalla graduatoria del Provveditorato, quale sarà l’effetto? Bene, i docenti non saranno ricattabili e quindi chiederanno il giusto compenso come quello (o quasi) dei loro colleghi pagati dallo Stato, a queste condizioni sul mercato resteranno solo le scuole private più serie poichè hanno capitali sufficienti per pagare il personale scolastico. La scuola pubblica centellina anche le fotocopie pur di risparmiare ma è costretta ad acquistare materiali multimediali attraverso canali nazionali dai costi superiori ad aziende o ipermercati locali è logico?

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    Pietro Viredda

    Non confondiamo i soldi del Diritto allo Studio con quelli che vanno alla scuola in generale, che in Italia vanno per il 90% al corpo docente e che nella sua quota totale supera la spesa degli altri paesi OCSE. Ora viene detta questa piccola cosa dello studio via Internet e della produzione di testi, bene, sono perfettamente d’accordo (anche se come innovazione non é che sia una grande rivoluzione, mentre la scuola va ripensata tutta), ecco se adottiamo questi metodi risulterà evidente che il corpo docente italiano é sovradimensionato. E non da ora. Troppi insegnanti non equivale affatto ad una maggiore qualità della formazione, l’hanno dimostrato le ricerche e lo sa la scienza dell’educazione.

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    Pietro Viredda

    Nella scuola pubblica la gran parte degli insegnanti non sa nemmeno accendere un pc, ma di cosa stiamo parlando?

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    Pietro Viredda

    Ma che pdf! Una lezione on-line, ad esempio, potrebbe essere ascoltata da centinaia di allievi, potrebbe essere così ben costruita da essere più efficace di una lezione frontale, quanti sono i giovani che apprendono più cose da Internet che dalla scuola? Tantissimi, e senza fatica. Basterebbero dei tutor, basterebbero sistemi informatici di valutazione della comprensione, a contrsatre queste innovazioni, lo vederete, saranno proprio gli insegnanti.

  8. galloluigi
    galloluigi

    Approvato il nostro impegno al governo per realizzare le dirette streaming per le lezioni universitarie

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