Testo interrogazione
Al Ministro per il sud e la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:
gli investimenti delineati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, oltre ad avere degli obiettivi propri per ciascun intervento, devono essere realizzati seguendo alcuni principi trasversali, tra cui l’azzeramento del divario territoriale;
al fine di raggiungere tale obbiettivo, alle regioni del Mezzogiorno devono essere assegnate risorse per un ammontare pari ad almeno il 40 per cento; il 36 per cento delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza saranno affidate a regioni, province, comuni, città metropolitane o altre amministrazioni locali, per un ammontare complessivo di circa 80 miliardi di euro, di cui 66 miliardi di euro, relativi al solo Piano nazionale di ripresa e resilienza;
a tutela dell’autonomia di tali enti il Governo ha scelto di affidare l’allocazione di una parte dei finanziamenti, nelle materie di competenza, ad appositi bandi, che prevedono criteri di assegnazione delle risorse a favore degli enti che vi partecipano su base competitiva; la formulazione di tali bandi, attraverso la specificazione dei criteri di valutazione dei progetti, persegue gli obiettivi propri dell’intervento ma deve, al contempo, soddisfare il vincolo di destinazione di almeno il 40 per cento delle risorse al Mezzogiorno;
Nello specifico, le modalità di assegnazione sono tre: la graduatoria nazionale con riserva del 40 per cento, le graduatorie per macroaree con plafond determinato sulla base del vincolo territoriale e le graduatorie regionali con plafond determinato sulla base dell’obiettivo primario;
L’Ufficio parlamentare di bilancio ha evidenziato alcune criticità delle suddette modalità di assegnazione delle risorse, che possono creare degli effetti distorsivi in grado di minare la stessa efficacia del Piano nazionale di ripresa e resilienza; Il Mezzogiorno ha storicamente sofferto di un deficit strutturale che ne ha minato lo sviluppo sia economico che sociale;
La pandemia, come mostrano i dati, non ha che peggiorato tale drammatica situazione ed è un dovere non più procrastinabile l’attuazione di un’attenta politica che riesca a sbloccare le potenzialità del Sud Italia, nel pieno rispetto delle bisettrici costituzionalmente orientate dai principi sanciti dalla Carta costituzionale;
E’ un imperativo categorico il corretto utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nella logica di una loro allocazione che permetta la massima efficienza –:
Se il Ministro interrogato sia a conoscenza di tali criticità e, per quanto di competenza, se non intenda porre in essere misure urgenti per ovviare alle criticità riscontrate nelle modalità di assegnazione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, così da garantire una corretta ed efficiente destinazione delle risorse che permetta una celere ripresa dell’economia nel Mezzogiorno.
Risposta
A proposito dell’impegno assunto dal governo di investire nel Mezzogiorno non meno del 40% degli investimenti territorializzabili del Pnrr, si tratta di un ammontare di risorse pari a circa 82 miliardi di euro. Come noto il vincolo territoriale è imposto dalla legge anche ai bandi emanati dalle singole amministrazioni titolari degli interventi, ed è questo il vero punto di forza rispetto alla generica clausola del 34%. Al fine di assicurare che alle disposizioni seguissero i fatti abbiamo dato prime indicazioni operative alle amministrazioni centrali titolari delle risorse del PNRR con una circolare del 15 ottobre del 2021.
Abbiamo poi chiesto e ottenuto in Cabina di regia che il monitoraggio sull’effettiva collocazione delle risorse affidato per legge al Dipartimento per la coesione potesse giovarsi anche di verifiche preventive, di verifiche ex-ante, basate sulla leale collaborazione e cooperazione delle amministrazioni e su confronti bilaterali. Il Dipartimento per la coesione ha avviato quindi la sua attività istruttoria sulla base dei dati pervenuti dalle amministrazioni centrali per una prima valutazione del rispetto del vincolo. Le verifiche già concluse riguardano gli interventi di 11 Ministeri. A oggi risulta un’allocazione di risorse al sud pari al 40,6 %. Siamo dunque in linea con l’obiettivo posto dal vincolo. Naturalmente siamo consapevoli che occorre fare di più. Il controllo ex ante deve essere reso più funzionale e più efficace.
Per questo nei giorni scorsi abbiamo concordato con il MEF di rafforzare l’attività di monitoraggio ex ante tramite l’esame anche preventivo dei bandi, degli avvisi e, in generale, di tutti i provvedimenti di riparto delle risorse prima della loro pubblicazione. Sappiamo che la sfida è complessa e richiede un costante e leale confronto con tutte le amministrazioni centrali titolari di interventi del PNRR. A tal fine abbiamo avviato con le stesse una serie di incontri bilaterali con l’obiettivo di verificare che siano previsti criteri di riparto idonei a consentire l’effettiva allocazione della cifra del 40 per cento. Ci attendiamo naturalmente la massima collaborazione perché il tema della coesione territoriale, come ho avuto già più volte modo di affermare, è una questione che riguarda tutti e non soltanto il sud.