Torre Annunziata, la mia interrogazione al ministero dell’interno

  • Post category:Top News

Alla c.a.

Ministero dell’Interno

Premesso che

Nella Città di Torre Annunzia, comune dell’hinterland vesuviano che conta circa 42.000 abitanti, negli ultimi mesi si registra una preoccupante escalation di violenza con gravi episodi delittuosi di criminalità comune e organizzata che vedono coinvolti i maggiori clan locali operanti sul territorio.

Con riguardo a tali preoccupanti eventi registrati sul territorio del Comune di Torre Annunziata, la relazione al Parlamento del Ministro dell’Interno sull’attività svolta dalla Direzione Investigativa Antimafia per i mesi di gennaio-giugno 2020, precisa che “A Torre Annunziata sono operativi gli storici clan contrapposti GIONTA e GALLO-cavalieri”.

Già in uno incontro tra il Prefetto dott. Valentini ed il Sindaco, tenutosi nel mese di maggio sono emersi tra le varie problematicità sia la forte carenza di personale che compone la polizia municipale la quale consta di sole dieci unità sia la totale mancanza di un sistema di videosorveglianza su territorio.

Inoltre, le forze dell’Ordine presenti sul territorio cittadino non sono sufficientemente equipaggiate, come ad esempio il Commissariato di Polizia è allocato in un immobile inadatto alla funzione istituzionale riservata.

A tali endemiche lacune, si aggiungono i preoccupanti allarmi lanciati dal Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusurasui nella relazione a sua firma, per l’anno 2020, in merito all’ aumento vertiginoso del fenomeno dell’usura e del racket.
Secondo il Commissario, infatti, le immani e devastanti conseguenze economiche generate dalla pandemia sono state terreno fertile per l’espansione del c.d. “welfare mafioso di prossimità”, ovvero quel sostegno attivo alle famiglie agli esercenti attività commerciali e imprenditoriali in difficoltà o in crisi di liquidità con la non remota possibilità di infiltrarsi ulteriormente nel tessuto economico .

Considerato che,

Lo stesso calo di reati che la Prefettura registra negli anni 2019-2020, in vari comuni della provincia di Napoli ed anche nel Comune di Torre Annunziata poiché risulta essere un dato in contrapposizione alla realtà locale che emerge, dovrebbe essere letto, piuttosto, come un probabile indice di una diffusa sfiducia e stanchezza della popolazione locale a ricorrere allo strumento della “denuncia”.

Si rendono quindi necessarie azioni mirate a rafforzare i presidi di legalità sul territorio e ad intensificare il controllo per impedire l’opera della criminalità organizzata che domina alcuni quartieri periferici.

Tra le misure necessarie e oramai improcrastinabili, vi è senza dubbio, quella di allocare presso il Palazzo Fienga, immobile sottratto al clan Gionta e sito nel Quadrilatero delle Carceri, quartiere periferico noto per essere la base operativa della criminalità organizzata, un polo per le forze dell’ordine che rappresenti un tangibile presidio di legalità e che sia funzionale non solo ad un maggior controllo del territorio ma anche e soprattutto a dimostrare concretamente la presenza tangibile dello Stato in una delle zone più problematiche dell’hinterland napoletano.

Il progetto di recupero e di rifunzionalizzazione del Palazzo Fienga che potrebbe rappresentante il simbolo di rinascita della Città e di riqualificazione sociale e urbana di quartiere periferico gestito dalla criminalità ha trovato però negli anni numerosi ostacoli e rallentamenti alla sua realizzazione, tant’è che ad oggi non se ne registri l’avvio.

Tutto ciò premesso,

si interroga il Ministro per conoscere:
quali iniziative intende adottare sul territorio del Comune di Torre Annunziata al fine di poter rafforzare e garantire un maggiore controllo e sicurezza del territorio cittadino anche con riguardo alla scarsezza di personale in forza alla polizia municipale;

lo stato dell’arte del progetto di recupero e di rifunzionalizzazione del Palazzo Fienga.