I cittadini hanno bisogno di chiarezza e solo un governo politico lo garantisce. Noi come sempre siamo pronti a dare il nostro contributo. Un governo di tecnici con tutti dentro rischia di avere una distanza siderale dagli italiani che stanno scivolando nella povertà, che devono proteggere il loro lavoro, che devono far vivere le loro piccole imprese.
Draghi è una figura italiana di spessore, di competenza ed esperienza ma è una figura tecnica lontana dalla nostra storia politica. Noi vogliamo continuare a fare scelte politiche nette come fatto finora: il reddito di cittadinanza, lo spazza-corrotti, il codice rosso, il decreto dignità, il taglio della tassazione per le partite Iva nel Conte 1 e poi rafforzare la tutela dei più poveri, bloccare i licenziamenti, le trivellazioni, finanziare a fondo perduto le piccole e medie imprese, realizzare il superbonus 110 per cento, facendo ripartire straordinari finanziamenti alla scuola e alla sanità con il Conte 2, iniziando a rilanciare le infrastrutture e ottenendo 209 miliardi dall’Europa con il blocco dei vincoli di bilancio. Un esecutivo politico può fare scelte del genere mentre un esecutivo tecnico guidato da Draghi con tutti i partiti non può certo farle.
A guidare il governo deve essere un politico del M5S che abbia spessore istituzionale e che conduca l’agenda dei nostri temi strategici: economia green e digitale, investire su scuola, cultura e distretti turistici connessi dalle necessarie opere infrastrutturali e mettere in campo tutte le personalità più in vista e di maggior qualità e spessore del M5s. La nostra storia di oltre 10 anni è ormai capace di esprimere profili alti per un nuovo esecutivo.
Non si vota su un nome ma su un progetto politico che oggi non esiste con il nome Draghi.
Sfasciare questa alleanza strutturale è stato l’obiettivo di Matteo Renzi. In questo momento l’unico ecosistema politico sano e forte è proprio questo fronte che grazie al nostro protagonismo può far nascere una politica rinnovata nel Paese e può costituire l’unica vera novità nelle prossime elezioni comunali e regionali. Un altro alternativo è quello che vogliono costruire Renzi e Matteo Salvini, con banchieri, con il piano Colao, centri di grande potere che stravolgono totalmente l’attuale scenario politico. Stavamo appena iniziando a curare l’Italia dalle enormi ferite del passato.