POMPEI, MIBACT HA LA BOCCA CUCITA SULLE TANTE COMMISTIONI TRA POLITICA, CULTURA E IMPRESA

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Il governo continua a farsi campagna elettorale su Pompei eppure il MIBACT non sembra interessato a far luce sulle commistioni tra politica e cultura nelle gare di appalto. Qualche giorno fa, ad un Question Time, Franceschini non ha proferito parola sull’inopportunità di un direttore editoriale del consorzio “Arte’m Net”, Guido Savarese, che è sposato con Maria Utili, direttrice del polo museale della Campania all’epoca dell’interrogazione. Un appalto da 2 milioni di euro, che presenta ancora queste ombre. E’ quanto meno scoraggiante che il governo, dopo il caso della Lande, società vincitrice di molte gare a Pompei che poi ha avuto una interdittiva antimafia, non sia neppure in grado di chiarire quanto denunciato nell’interrogazione.

Ecco la risposta del Ministeri dei Beni e delle Attività Culturali a un’interrogazione relativa alla gara bandita per il “Miglioramento delle modalità di visita e per il potenziamento dell’offerta culturale del sito archeologico di Pompei”, vinta dal consorzio “Arte’m Net”. -> http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/09550&ramo=CAMERA&leg=17

In Commissione Cultura la questione trasparenza sugli atti che riguardano Pompei non è certo più limpida: appena due settimane fa il sottosegretario ai Beni Culturali, Antimo Cesaro, ha portato in gita agli scavi i miei colleghi, strumentalizzando quella visita e dichiarando che il parlamento è favorevole alla costruzione dell’Hub Scavi. Nulla di più falso, il tema dell’Alta Velocità non è mai stato affrontato in Commissione. Ho chiesto che si convochi a Roma il direttore generale del Grande progetto Pompei, Luigi Curatoli, e i tecnici di Ferrovia dello Stato e del Ministero dello Sviluppo Economico per aprire un dibattito serio sull’Hub che coinvolga maggioranza e opposizione.

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