LA GOVERNANCE DEL SAN PIETRO A MAJELLA AFFOSSA IL RILANCIO DEL CONSERVATORIO DI NAPOLI

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Strumenti musicali rovinati, abbassamento della qualità didattica, costanti ritardi nell’attuazione dei corsi, docenti contrattualizzati per un numero di ore nettamente inferiore rispetto a quanto dovrebbe essere garantito. In maniera totalmente illegittima, il consiglio accademico ha deciso per il congelamento di svariate cattedre e la conversione di quella di teoria e solfeggio, in luogo di quella in organizzazione, diritto e legislazione dello spettacolo musicale, che prevede soltanto 30 ore di lezione, a fronte di 324. Agli allievi di direzione di coro, invece, non viene neppure garantito lo “strumento” essenziale per la loro formazione, ossia il coro stesso.

E’ per questo motivo che ho deciso di scrivere al ministro Giannini, depositando in Commissione Cultura alla Camera un’interrogazione per chiedere di avviare una verifica amministrativa interna al Consiglio di Amministrazione del Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella -> http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/06281&ramo=CAMERA&leg=17


Al ministro chiediamo di attivarsi per ristabilire regolarità amministrativa e didattica al più anticoconservatorio d’Europa e per garantire agli allievi una completa offerta formativa in tutte le discipline. Il San Pietro a Majella resta falcidiato da negligenze e forti responsabilità dei dirigenti didattici ed amministrativi tuttora in carica. La causa sarebbe da attribuire a interessi personalistici, conflitti interpresonali molto forti, continui rimpalli di competenze, compensi a docenti che andavano oltre le disponibilità di bilancio dell’istituto e rinfreschi pagati fino a 5mila euro. La direttrice didattica, infine, nell’ultimo triennio avrebbe emesso provvedimenti disciplinari nei confronti di personale docente ed amministrativo, tutti dichiarati illegittimi dall’autorità giudiziaria, con condanna del Conservatorio al risarcimento delle spese di giudizio.

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