DL STIPENDI SCUOLA, M5S: FONDI INSUFFICIENTI E SOTTRATTI A STUDENTI

ROMA, 18 mar – “Quello licenziato oggi in tutta fretta dall’Aula, il cosiddetto Decreto ‘Scatti’, è un provvedimento che stanzia fondi insufficienti per gli insegnanti e obbliga la scuola a nuovi tagli che vanno a danno degli studenti. Abbiamo provato a far ragionare la maggioranza e il Governo presentando emendamenti per i quali avevamo trovato la copertura attraverso la tassazione delle rendite finanziarie ma, per l’ennesima volta, ci è stato risposto di ‘no’”.

Lo afferma il Gruppo alla Camera del MoVimento 5 Stelle.
“Questo Decreto, infatti, stanzia fondi insufficienti per il recupero degli scatti del 2012, dal momento che – aggiungono i deputati – la cifra che servirebbe è di 370 milioni mentre, al momento, ne sono stati stanziati solo 120.

Oltre al danno, poi, la beffa: i 250 milioni ancora mancanti per gli scatti degli insegnanti verranno presi dal Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF), ridottosi negli ultimi anni a 500 milioni di euro, che serve alle scuole per le attività didattiche extra come i corsi di recupero, quelli di integrazione per gli alunni diversamente abili. Dunque, i soldi per pagare gli insegnanti vengono sottratti alla scuola.

Ma non è ancora finita: i 120 milioni stanziati oggi sono vincolati al buon esito della negoziazione tra Governo e parti sociali che, entro la fine di giugno, dovranno reperire la parte restante dei fondi, per sbloccare l’annualità 2012 degli insegnanti. Il Governo – precisano -, con questo Decreto mette la pistola alla tempia dei sindacati dicendo: ‘O mi consenti di prendere i soldi per gli insegnanti dal Mof, dimezzandolo, oppure mi riprendo indietro anche i soldi che ho già stanziato, riportandoli all’interno del bilancio dello Stato’.

Dopo la nauseabonda propaganda di Renzi sulla scuola, al momento della prima prova dei fatti in Aula, si è visto veramente come stanno le cose: anche questo Governo parla dell’istruzione solo per farsi bello. Quando si tratta di metterci i soldi, però, cadono tutti dalle nuvole”.

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