E’ il giorno della prima seduta, alle 9.30 siamo in fila fuori l’aula parlamentare. Le porte si spalancano e i cittadini 5 stelle salgono le scalinate per raggiungere le file più in alto. Ne di destra, ne di sinistra, ma in alto, distribuiti su tutte le file per “circondarli”.
Inizia la seduta e il discorso di Leone, presidente della camera provvisorio. Quando ricorda i giovani italiani scatta un applauso emozionatissimo, finalmente non più esclusi o minoritari nella vita politica, ma protagonisti, al centro della società, pronti a riprendersi un ruolo.
Durante le votazioni per il Presidente della Camera mi guardo intorno ed osservo la maestosità dell’aula, gli affreschi, i bassorilievi, il soffitto in vetro. Un luogo solenne che ritorna ai cittadini per svolgere la sua vera funzione.
In alto siamo circondati da stampa e tv, con gli obiettivi puntati su di noi. Ho l’impressione di essere in uno zoo e noi siamo gli animali in esposizione. Comprendo meccanismi che non intuivo. Chi è lì in alto con la sua macchina fotografica è pronto a cogliere la tua espressione più strana, un tuo segno di debolezza per immortalarlo. E’ pronto a leggerti il labiale per battere un ANSA. Tu puoi essere stato la persona con il miglior comportamento in aula, ma verrai ricordato da quell’unico scatto. Si insinua in me la percezione che mass media e politica, con le dovute eccezioni, siano un unico blog dove i confini sono ben difficili da individuare, un sistema che si sostiene a vicenda.
Arriva lo scrutinio della prima votazione, poi della seconda, poi della terza e il MoVimento 5 Stelle vota compatto Roberto Fico. Gli altri schieramenti votano scheda bianca. La faccia di Bersani è truce, arriva un leghista vicino alle nostre file per fare il provocatore, incrocio la Gelmini e mi bolle in sangue pensando ai tagli alla scuola pubblica e all’istruzione, ai tanti precari senza un posto di lavoro, allo sfascio della cultura. Buttiglione perde anche il suo secondo turno di chiamata per il voto e crede di poter ancora votare.
Fuori la giornalista di TG in Parlamento ci chiede “Quali sono le sensazioni del primo giorno di scuola” continuando a considerarci dei bambini, degli ingenui, attribuendoci un ruolo che non è il nostro, noi che siamo cittadini diventati istituzione.
Percepiamo che la popolazione è con noi, fuori dall’aula di Montecitorio i giovani ci aspettano finalmente di nuovo protagonisti.
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