Doppio mandato? Una regola che ci spinge a dare il massimo per i cittadini

Che struttura avrà il nuovo M5S guidato da Conte?

Qualsiasi struttura ci sarà un passo in avanti per il M5S e per il Paese. Ogni giorno che passa ci sono centinaia di milioni di fondi nazionali ed europei che possono non diventare concreti nella vita di cittadini e non si trasformano in parchi, scuole, centri culturali e sportivi ed occasioni per economia e lavoro. Se non ci sono referenti comunali, provinciali e regionali del M5S capaci di indirizzare e interagire con enti locali, organizzazioni sociali ed imprenditoriali e supportarli nell’utilizzo delle leve economiche e sociali che mettiamo in campo non vedremo trasformazioni nelle nostre città. Conte lo ha capito ed ha capito che ha bisogno di una leadership collegiale e radicata sui territori.

Sul doppio mandato, l’ex premier ha annunciato oggi che farà una proposta “ragionevole”. Lei, in linea generale, è favorevole o contrario a superare questa regola?

La politica finisce quando il politico inizia a pensare solo al proprio destino personale e non riesce ad immaginare, in modo definito, il luogo in cui far approdare la società, il paese e la comunità che serve. E’ un tema sinceramente a cui non mi dedico. Sono stato eletto con questa regola e ragiono come se questa regole ci fosse e ciò mi spinge a dare il massimo per i cittadini per la durata in scadenza del mio mandato. Da coordinatore dell’intergruppo parlamentare sulla povertà minorile mi piacerebbe che entro questa legislatura riuscissimo a dar vita ad una Dote educativa di 100 euro al mese di servizi per i minori in povertà e per questo domani incontrerò la Ministra della Famiglia Bonetti.

Ieri Casaleggio ha accusato Conte di essere stato poco chiaro su questo tema a differenza di Grillo. Secondo lei cosa proporrà il leader del Movimento?

Non lo ha rivelato a nessuno ma ciò che conta è che decideranno gli oltre 100mila iscritti al M5S che hanno indirizzato fino ad oggi la nostra politica. Restiamo ancora ad oggi la forza politica all’avanguardia in democrazia partecipata e diretta.

Che ne pensa della rivalutazione della parola “onorevole”? Non sarete più “portavoce”?

Ho sempre pensato che l’appellativo onorevole ogni cittadino deve conquistarselo sul campo, non è un appellativo che si conquista semplicemente con un’elezione in parlamento ma al massimo al termine del proprio mandato se gli altri ti riconoscono di aver servito lo stato, i cittadini e la costituzione con “disciplina ed onore”

Conte ha accennato anche ad alcune riforme costituzionali, che comprende la sfiducia costruttiva e più poteri al premier. Condivide queste proposte?

Le valuteremo insieme a tutti gli iscritti quando saranno formalizzate in modo compiuto. Io da parlamentare vorrei poter incidere maggiormente sulle scelte del governo e dei singoli ministeri. Non apprezzo la crociata che il Ministro Cingolani sta svolgendo nei confronti della direttiva europea contro le plastiche monouso. La transizione ecologica deve andare nella direzione del risparmio di produzione di materie, di produzione di energia e di rifiuti altrimenti è Make-Up. L’europa lo ha capito perfettamente.

Crede che l’alleanza fra 5S e centrosinistra possa avere un futuro duraturo?

Il M5S può avere come interlocutore credibile solo il centrosinistra perchè il blocco di destra non riconosce la crisi climatica come un’emergenza planetaria, ha posizioni antiscientifiche, e vuole abbandonare i poveri e i più deboli a sé stessi, smantellando lo stato sociale con meno scuola pubblica, meno sanità pubblica. Il Neo M5S metterà al centro gli esclusi, che oggi sono anche Partite Iva e imprenditori strozzati dalla finanza, e l’emergenza climatica. Per questo è più semplice dialogare con le forze di centrosinistra che speriamo si affranchino al più presto da posizione di subordine rispetto ad alcune grandi lobby.