GOVERNO, GALLO(M5S) : SUBITO DISCONTINUITÀ CON IL PASSATO

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Da Radio Radicale siamo qui per parlare del Conte 2. Alla luce del dibattito che c’è stato ieri quali le sue valutazioni. Avete assorbito bene questo cambiamento che ha avuto anche qualche discussione interna, ieri? E come si è difeso Conte dalle urla dell’aula che si sono ripetute anche oggi al Senato.

Io spero che chi è minoranza nel Paese porti delle proposte anziché delle urla nelle aule. Non penso che i cittadini abbiano votato dei parlamentari o dei Senatori per urlare, ma per risolvere i problemi del Paese.
Conte mi sembra molto pragmatico, in questa fase dal gruppo Parlamentare c’è stata una volontà molto ferma di riacquistare centralità. Il dibattito è stato molto su questo tema. Oggi abbiamo fatto una riunione di Presidenti di Commissione del movimento 5 Stelle Camera e abbiamo sottolineato come ci debba essere una discontinuità di rapporti con il Governo che abbiamo appena vissuto. Perché quando governo e parlamento non vivono questo rapporto in maniera salda si sentono le ripercussioni anche sui territori che vedono calate dall’alto anche le soluzioni. In questa fase invece, secondo me, ci sarà una più forte centralità del cittadino, elettore, che ha scelto dei Parlamentari per rappresentarli.

Lei è uno di quelli più convinti di questo governo. Nel Movimento in Parlamento c’è stato un dibattito interno?

C’è stata una grossa compattezza nel costruire una maggioranza solida per lavorare sui temi, acqua pubblica, devastazione ambientale, preservare la legge sul consumo di suolo che è ferma al senato, investimenti nella scuola. Che non erano possibili prima con un Ministro della Lega che non ha voluto mai dare centralità in termini di risorse al mondo dell’istruzione. C’è qualcuno che ha dubitato, ma sono voci isolati. Questo però non significa che la volontà di partecipare a questa maggioranza significhi eliminare le differenze che esistono, che sono importanti tra noi e il Partito Democratico, ma significa avere gli anticorpi per mantenere la nostra identità nel Movimento 5 Stelle e portare i risultati che abbiamo per tanti anni detto di voler realizzare per i cittadini.

Ci sarà questo organo che permetterà di avere maggiori rapporti tra M5S e Pd per interfacciarsi al meglio al governo?

Ci dovrà essere e non dovrà esserlo solo un organo governativo. Le cose non si possono risolvere solo al livello governativo e il Parlamento subirne le scelte. Il Parlamento oggi ha trovato nuovo protagonismo. I Parlamentari vogliono dare forza a questa maggioranza partecipando, entrando nelle decisioni, collaborando anche alla definizione della visione di eventuali decreti che saranno necessari, perché questo ci farà lavorare con ancora maggior compattezza per dare risposte al Paese. Dobbiamo dare credibilità, risposte veloci al Paese per dare sostanza al Paese.

Questa mattina Manlio Di Stefano ha detto “io non mi fido del PD” ancor prima che ci si mettesse al lavoro. Che ne pensa?

Io sono stanco di lavorare sui nomi e sulle contrapposizioni. Mi piacerebbe lavorare sui temi. Cosa vogliamo fare nella politica estera? Spieghiamo cosa vogliamo fare per l’ambiente. Confrontiamoci su questo, alla gente interessa noi che vogliamo fare per la loro qualità della vita, non interessa una contrapposizione né ideologica né di casacca. Interessa: ora governate, quindi che facciamo? Il mio invito è di rafforzare le nostre idee anziché parlare di altro.

La partita di Gentiloni alla Commissione Europea è da attribuirsi a Conte?

Conte sta lavorando al livello internazionale bene con tutti, come con la Cina, gli Stati Uniti e al livello Europeo. È un ruolo che gli riconosciamo e gliel’abbiamo riconosciuto con la candidatura alla Presidenza del Consiglio. La scelta di Gentiloni è stata fatta con una trattativa che forse non è stata necessariamente tutta brillante, io penso che su alcune cose abbiamo ottenuto le migliori condizioni che si potessero ottenere in questo quadro. Non tutte le scelte ci piacciono, ma dobbiamo andare avanti e portare risultati.
Ora anche il PD deve dimostrare di essere migliore di quanto abbia dimostrato in questi anni, perdendo voti clamorosi. Quindi deve esserci anche volontà da parte loro per migliorare la credibilità che hanno nel Paese

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