Aumenti stipendiali frutto del dialogo Governo e Parlamento

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Tante notizie che partono da un lungo lavoro fatto in queste settimane. Dopo gli interventi in commissione Cultura per definire le priorità è stato registrato da parte del Governo un cambio di passo. Si tratta di una nuova fase che inizia, prova ne sia la disdetta da parte dei sindacati dello sciopero del 17 maggio. Nel Def della scorsa settimana la commissione Cultura ha inserito clausole importanti, impegnando il Governo. Al contrario del vecchio Parlamento formato da “pigiabottoni”, nella Terza Repubblica il dialogo fra Parlamento e Governo è costruttivo e si esercita una vera democrazia. Non stupisca la nuova dialettica, perché è ciò che è stato promesso, cioè riportare gli organi istituzionali a funzionare e avere un unico obiettivo: l’ascolto dei cittadini. 

In Commissione abbiamo stabilito delle priorità. Bisogna ripartire con un aumento sostanziale dello stipendio dei docenti e oggi è stato raggiunto l’accordo con il presidente del Consiglio, Conte, a cui vanno i ringraziamenti, soprattutto per aver ribadito che il Governo ha scelto come prioritari i temi dell’istruzione e della ricerca. Intende infatti investire anche nella fase di ristrettezza economica e congiunturale estesa a livello europeo. Si cambia strada e questo è il segnale. Dopo una settimana di impegno della commissione Cultura, anche tutto il Parlamento è arrivato a impegnarsi per affrontare le disuguaglianze territoriali, tanto che anche i sindacati sono soddisfatti sull’autonomia differenziata, perché si è stabilito che ci sarà unità e identità nazionale; saranno salvaguardate; il reclutamento e il contratto collettivo sarà uniforme su tutto il territorio. Abbiamo scongiurato la creazione delle scuole di serie A e di serie B e abbiamo salvato una gestione unitaria del sistema nazionale. C’è stato l’impegno del presidente del Consiglio ad avere più risorse nelle prossime manovre finanziarie per gli aumenti stipendiali. Si dovrà far partire un tavolo tecnico per affrontare il tema del precariato per tutti i docenti con 36 mesi (e più) di servizio. Sono segnali distensivi e di ascolto. È un cambio di passo grazie al lavoro fatto da tutti i senatori e tutti i deputati.

Voglio ricordare a tutti che in dodici mesi la commissione Cultura porterà sette provvedimenti in aula su diversi fronti, dal reclutamento universitario fra dottorandi e ricercatori al numero chiuso all’università, a una legge sul libro, a inserire l’educazione civica nelle scuole, l’educazione motoria, ad aprire la scienza ai cittadini, pubblicando tutti i risultati scientifici su piattaforme aperte: una rivoluzione che sta avvenendo passo dopo passo e che dimostra il protagonismo in questa maggioranza; segnali culturali ed educativi per il paese.
Proseguiamo su questa strada, sul protagonismo del presidente Conte che è sempre stato sensibile e che ora lo ha dimostrato in maniera forte nell’incontro con i sindacati.

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