Il cambiamento parte dalla Commissione Cultura

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L’incontro notturno tra governo e sindacati della scuola ha suggellato un lavoro frutto del dialogo costruttivo tra Governo e Parlamento delle ultime settimane. La decisione dei sindacati di revocare lo sciopero del 17 maggio e di siglare l’accordo per l’aumento degli stipendi del personale della scuola, la definizione della posizione dei docenti precari e i paletti posti alla cosiddetta autonomia differenziata, conferma il netto cambio di passo nelle politiche per la scuola, università e ricerca determinato dal MoVimento 5 Stelle e dall’esecutivo.

Ringrazio il Presidente Conte per essersi fatto portavoce delle istanze giunte dalla commissione Cultura e dal Parlamento, che pochi giorni fa si sono espressi, in sede di esame del Def, per l’incremento degli aumenti stipendiali a insegnanti e personale scolastico. Questo lavoro di squadra riafferma, come promesso dal MoVimento 5 Stelle, la centralità del Parlamento e un nuovo importante metodo che rafforza anche l’azione di governo. Un sincero ringraziamento al premier va anche per aver confermato la priorità dell’istruzione e della ricerca, sui quali ha dichiarato di voler investire nonostante questa fase di congiuntura economica sfavorevole a livello internazionale.

Anche sull’autonomia differenziata è importante che sia giunta conferma che non ci saranno strappi, e che il comparto scuola sarà gestito secondo regole uniformi e unitarie. Finalmente si intravede una fase nuova per l’istruzione nel nostro Paese, dalla garanzia di un adeguamento stipendiale che faccia recuperare potere di acquisto e avvicini l’Italia alla media europea, alla imminente partenza di un tavolo tecnico per affrontare il tema del precariato per i docenti con più di 36 mesi di servizio, ricordando che ci sono precari di 10 anni in Gae e Gm.

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