NAPOLI EST, GALLO (M5S): RIDARE DIGNITA’ A VILLA LETIZIA, BENE PATRIMONIO UNESCO

NAPOLI EST, GALLO (M5S): RIDARE DIGNITA’ A VILLA LETIZIA, BENE PATRIMONIO UNESCO

INTERROGAZIONE A FRANCESCHINI: E’ DISCARICA DI RIFIUTI TOSSICI CHE BRUCIA

LETI

“Villa Letizia è una delle più belle residenze storiche del Miglio d’Oro, un sito culturale diventato una discarica a cielo aperto di amianto, bidoni di pittura, scarti di macellazione e altri rifiuti tossici che spesso vanno a fuoco. Da anni il ministero che dovrebbe tutelare questo patrimonio vesuviano sembra non accorgersi di una situazione gravissima, tra l’altro denunciata più volte dai cittadini. Franceschini in tutti questi anni di governo non è riuscito a dare dignità ai siti dell’area borbonica”.

Lo denuncia il deputato del Movimento Cinque Stelle, Luigi Gallo, annunciando di aver depositato in Commissione Cultura alla Camera un’interrogazione rivolta al ministero dei Beni Culturali per denunciare lo stato in cui versa Villa Letizia, storica residenza di Barra, nella municipalità di Napoli Est. “Serve un altro ministro per favorire la rinascita di un territorio – si legge nell’interrogazione – che purtroppo sale agli oneri della cronaca solo per il degrado che l’assenza istituzionale trasforma in straordinario pabulum per la malvivenza”.

“Il ministero e il Comune di Napoli – spiega Gallo – si sono sempre disinteressati alle sorti di Villa Letizia, al punto che, anni dopo l’abbandono della residenza, Save The Children installò un punto luce a pochi metri dall’ingresso dello stabile. E’ come se le istituzioni non si accorgano della rilevanza sociale e culturale di curare uno spazio così bello in una municipalità che, tra quelle di Napoli, ha la più alta percentuale di bambini sotto i 5 anni. Il ministero è sempre stato incurante dell’esistenza di abusi edilizi in un immobile vincolato e non ha rilevato neanche la demolizione di uno storico tetto alla piemontese, un esempio rarissimo per le Ville vesuviane, su cui è stata aperta un’inchiesta confluita in un rinvio a giudizio”.​

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