CONCORSONE SCUOLA, IL RADDOPPIO DEL COMPENSO AI COMMISSARI E’ UNA BEFFA DOPO IL DANNO

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Due euro ai commissari e 120mila docenti abilitati con relative famiglie in mezzo ad una strada.

Se si tratta di uno scherzo, è di pessimo gusto. Il ministro Giannini intenderebbe raddoppiare il pagamento per i commissari impegnati nel prossimo concorsone, portando il compenso da uno a due euro l’ora. Se, invece, si tratta della realtà, informiamo il ministro che il lavoro va non solo retribuito, ma anche in modo effettivo. Due euro l’ora sono e restano comunque un’avvilente mancetta.

Il titolare del Miur vive su un altro pianeta, quella dei baroni, e non si rende conto dell’offensività di questa azione nei confronti del corpo insegnante. Magari potrebbe cominciare ad azzerarsi lo stipendio, così comprenderebbe meglio il valore denaro.

Resta il fatto che questo è solo l’ultimo di una inciampi e negligenze che hanno reso questo concorso una farsa di cui il ministero dell’Istruzione, in piena confusione, non sta tenendo le redini. Oltre al ricorso vinto da centinaia di docenti non ancora ufficialmente abilitati, che dal Tar hanno avuto il via libera a iscriversi al concorso, resta del tutto aperto il tema di 120mila abilitati con rispettive famiglie da domani in mezzo ad una strada. Soltanto il MoVimento aveva presentato in tal senso una proposta organica e davvero rispondente ai bisogni della scuola: la Pdl per il reclutamento dei docenti attraverso un piano pluriennale che non lasciava nessun studente e nessun precario indietro, come fa PALESEMENTE questo governo.

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