L’ITALIA TORNI PRIMA NELLLA RICERCA! MENO BARONIE E AMICI DEI POLITICI, PIU’ MERITO

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Questa è la lettera di un ricercatore che si complimenta delle nostre lotte parlamentari su CNR e Sprechi. E’ del 2013, ma il tema della nostra ricerca nel mondo è attualissimo.

“La ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica pubbliche, da tanti indicate come la ricetta ed il volano della ripresa economica del nostro Paese, continuano ad essere bersaglio della cattiva politica che spesso ne affida le sorti a manager pagati centinaia di migliaia di euro. Così le già poche risorse necessarie a condurre le ricerche, finiscono per essere erose dagli stipendi dei dirigenti delle strutture di ricerca.

E’ il caso del Cnr, […] e 7 direttori di dipartimento i cui stipendi, sin dal 2008, ammontano rispettivamente a circa 125 mila e 140 mila euro per anno (totale 14 milioni e mezzo). Il tutto in totale assenza di valutazione di attività e risultati di tale management. Ciò in applicazione al D.Lgs. 127/2003 (riforma Moratti), che ha trasformato la retribuzione dei manager della ricerca da indennità in stipendio, facendo lievitare il compenso annuo dei direttori di istituti e dipartimenti Cnr da circa 20 mila euro ad 120-140 mila euro per anno, cioè il 500% in più, usando le poche già risorse a bilancio e conseguentemente depotenziando le attività di ricerca.

L’azione sinergica del sindacato USI-Ricerca, del gruppo Movimento 5 Stelle al Senato e, in particolare, del senatore Nicola Morra, ha permesso di far emergere e bloccare l’illegittima nomina da parte del presidente del Cnr Luigi Nicolais(già Ministro della Funzione Pubblica durante il secondo governo Prodi) di un direttore di istituto facente funzioni (temporaneo) esterno all’ente, che sarebbe costato quasi 130 mila euro l’anno.

Come da regolamento, invece, l’incarico temporaneo doveva essere attribuito a personale interno, al quale sarebbe andato, in aggiunta allo stipendio percepito, un compenso forfetario annuo di circa 20 mila euro. Il Cnr ha fatto orecchie da mercante rispetto all’articolo apparso sul Foglietto della Ricerca, ma non ha potuto fare altrettanto quando la vicenda è stata segnalata al presidente del consiglio e al ministro dell’istruzione, università e ricerca dal gruppo dei senatori del Movimento 5 Stelle, con la conseguenza che il direttore illegittimamente nominato è stato revocato dall’incarico, con effetto immediato, il 31 ottobre scorso.
Grazie al Movimento 5 Stelle, una iniziativa partita dal basso ha avuto successo.”


Ivan Duca
Coordinatore nazionale Cnr/USI-Ricerca

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