Scandali Gori, ecco perché il PD non vuole la gestione pubblica dei servizi idrici

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Un’ottima inchiesta di Julie News che sintetizza molti degli scandali GORI. Resta aperta l’inchiesta su una lista fantasma delle assunzioni clientelari => http://www.metropolisweb.it/…/assunzioni_facili_gori_ora_tr…

“E’ una tempesta, quella che si sta per abbattere sulla Gori. Una tempesta che rischia di coinvolgere non solo i vertici della società ma anche i politici dell’Ato 3.
L’indagine della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che conta già oltre dieci indagati, potrebbe allargarsi ulteriormente arrivando fino al livello più alto, quello della politica.
Nel mirino, infatti, non ci sarebbero solo gli appalti e le consulenze affidate dalla Gori e, in alcuni casi, subappaltate ad altre società. No. Nel mirino ci sarebbe pure la lista fantasma delle assunzioni clientelari. Quelle assunzioni che, secondo la Procura, rappresentarono un termine di scambio fra socio pubblico e privato per concludere il business della privatizzazione dell’acqua, a partire dal 2002.
Allora l’Ato 3, che rappresenta l’area vesuviana, stabiese, sorrentina e dell’agro nocerino-sarnese, aveva ceduto il 25% delle sue quote Gori (fino ad allora società pubblica) ad un partner privato. Partner che avrebbe, poi, acquistato un numero sempre maggiori di azioni. Nei patti sociali fu inserita la clausola che l’amministratore delegato della Gori fosse espressione esclusiva del socio privato di minoranza, una scelta insolita: comanda chi non ha la maggioranza.
Il passaggio di tutte le competenze e degli oneri gestionali dai comuni alla nuova Gori determinò, secondo i magistrati, una sorta di scambio fra le parti. I politici chiesero al socio privato di assumere nella costituenda società, destinata ad allargarsi in un boom esponenziale che nel corso degli anni avrebbe pesato anche sulle casse pubbliche, persone di propria fiducia: parenti, amici, conoscenti e referenti politici e grandi elettori.
Un baratto clientelare che avrebbe garantito al socio privato, che di fatto avrebbe dovuto gestire l’immenso carrozzone sul quale sarebbero poi balzati 76 comuni dell’Ato, il necessario sostegno politico.
In un momento in cui si infiammava la discussione sull’opportunità della privatizzazione. E, soprattutto, in un momento in cui scegliere un socio privato non costituiva un obbligo di legge.
La teoria degli investigatori avrebbe preso spunto da voci che, nel 2001, alimentarono discussioni e veleni sulla privatizzazione degli acquedotti. “C’è una lista”, si vociferava allora. “Una lista dei nomi che ciascun politico ha fatto per le nuove assunzioni”.
Fra smentite, scontri politici e discussioni animate, di quella lista non si è mai saputo nulla di concreto. Né di ufficiale. Per anni è stata considerata una leggenda, anche se qualcuno giura di esserne entrato in possesso e di custodirne gelosamente una copia.
Leggenda a parte, la lista delle assunzioni sembra esista davvero. E una copia sarebbe nelle mani dei magistrati che hanno dato il via all’inchiesta “Acqua pulita”.
Accanto a ciascuno dei nomi presenti nell’elenco ci sarebbe, scritto a penna, quello dei politici di riferimento. Di quelli, cioè, che ne chiesero l’assunzione. La compromettente lista sarebbe stata oggetto di indagini e riscontri accurati. Tanto accurati da richiedere un immane e pignolo lavoro del pool delle fiamme gialle di Massa Lubrense che si sta occupando dell’inchiesta. Migliaia e migliaia di pagine ed atti spulciati in quasi due anni di lavoro per confezionare il faldone di un’inchiesta che sta passando allo scanner il colosso dell’acqua. Un’indagine partita dalla base, quella operativa della penisola sorrentina, dove la Gori custodiva i contratti dei lavori appaltati dalla società e le consulenze affidate a professionisti” (Ferdinando Manzo, Metropolis)

C’è poi Alberto Irace, ex DS, amico di Renzi. E’ lui l’artefice della privatizzazione GORI, controllata da Acea , che punta a diventare oggi l’amministratore delegato di ACEA stessa. Ecco perché il PD non vuole la gestione pubblica dei servizi idrici.

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