#Scuola Il governo va a tentoni, graduatorie alla cieca per il disegno privatistico di Renzi

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Sono stato vittima anche io della “supplentite”. Ricordo un anno scolastico in cui cambiai tre docenti di statistica. Era il 1995. Ed è scontato sottolineare che l’intera classe non ha minimamente beneficiato di questa piaga della scuola italiana. Dopo 20 anni non è cambiato nulla. Sono cambiati solo i colori dei governi. Centrodestra e centrosinistra. Le loro promesse, i loro annunci, i loro imbrogli.

Stamattina ho chiesto al governo la stima delle supplenze che anche quest’anno sono previste nonostante gli annunci, l’arroganza e la velocità con cui è stata approvata una legge che sembrava indispensabile per risolvere subito tutti i problemi.

Ho chiesto conto delle prime assunzioni della storia della repubblica effettuati al BUIO, senza graduatoria pubblica.

Quali le risposte ricevute? Leggi le mie dichiarazioni…

“Nessuna chiarezza sul buco nero delle graduatorie che difatto non esistono in barba ad ogni criterio di trasparenza e nessun numero in merito alle supplenze previste: il ministro Giannini si conferma incapace di fare i conti, oltre che incapace di tenere in mano il dicastero di viale Trastevere”.

“Il sottosegretario Toccafondi afferma che il ministero ha inviato una circolare agli Uffici scolastici regionali e provinciali,evidentemente manca un assetto chiaro e su questo vigileremo. Siamo pronti a presentare degli esposti all’Autorità anticorruzione per chiarire ogni dubbio rispetto alla composizione delle graduatorie in tutte le province italiane. Un altro aspetto opaco riguarda il miliardo di euro investito per le assunzioni: visto che le assunzioni sono meno di quanto strombazzato ci chiediamo che fine faranno i soldi non utilizzati. Il timore concreto è che si tratti di ulteriori tagli alla rattoppata ‘buona scuola’. Il Paese e il sistema scuola continua a soffrire di supplentite, checché ne dicano il presidente del Consiglio e il suo ministro dell’Istruzione. La cosa più imbarazzante però è la mancanza di stime sui numeri, denota incapacità e mancanza di visione strategica da parte di un governo che va a tentoni, scontentando così insegnanti e studenti”.

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