Gli esperti che il governo aveva promesso a Nistri non hanno mai messo piede a Pompei!

Uno scorcio degli scavi di Pompei (Napoli), in un'immagine del 3 marzo 2014. ANSA / CIRO FUSCO
Uno scorcio degli scavi di Pompei (Napoli). ANSA

Dei 30 esperti che avrebbero dovuto supportare l’attività del Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, soltanto 19 sono attualmente in carica. Non bastasse, il Mibact fa sapere che il prossimo mese la struttura di supporto del Dg verrà ridotta ulteriormente di due unità. Siamo di fronte a un paradosso che scade nel ridicolo: non riusciamo a utilizzare i 105 milioni di finanziamenti europei per Pompei ma, al contempo, andiamo a risparmiare cifre contenute sulla struttura dell’area archeologica.

E’ quanto si evince dalla risposta data nei giorni scorsi dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali a una mia interrogazione.

Nessuno di quei cinque giuristi, economisti e architetti che Renzi e Franceschini avevano promesso di assegnare alla struttura del Dg Nistri ha mai masso piede a Pompei. Il Mibact giustifica questa scelta appellandosi alla spending rewiew e annunciando, a sei mesi dalla scadenza del termine per spendere i 105 milioni di euro stanziati dall’Ue, che solleciterà la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad individuare una proposta risolutiva. Tutto questo avviene mentre a Pompei sono soltanto cinque i cantieri e le attività concluse, a fronte di 23 gare ancora in corso e di 25 cantieri aperti.

Da ormai un anno la Presidenza del Consiglio non ha ritenuto una priorità completare la struttura di supporto al Direttore Generale o  la nomina di cinque collaboratori esperti. Il Governo avrebbe potuto alleggerire il lavoro di Nistri e della Soprintendenza, velocizzando le operazioni di realizzazione e gestione degli appalti.

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