LA NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE CONTRO I FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PRIVATE

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Il M5S già nel 2013 ha depositato una proposta di legge a mia prima firma che abolisce i finanziamenti statali alla scuola privata, mantenendo i sussidi alle scuole materne non statali e di soggetti privati nella realizzazione di un’offerta formativa che copre complessivamente circa l’80 per cento delle esigenze nazionali. I soldi risparmiati andranno a finanziare assunzioni di personale precario per la scuola pubblica in modo da garantire un maggior servizio di qualità per gli studenti grazie alla continuità della didattica e all’impegno che possono garantire solo gli insegnanti assunti a tempo indeterminato. Un segnale contro lo smantellamento della scuola e un rinnovato clima di fiducia.

Ad oggi, le scuole non statali ricevono denaro pubblico sotto forma di:

  • sussidi diretti, per la gestione di scuole dell’infanzia e primarie (ex parificate);
  • finanziamenti di progetti finalizzati all’elevazione di qualità ed efficacia delle offerte formative di scuole medie e medie superiori;
  • contributi alle famiglie dell’importo massimo di 300 euro, i « buoni scuola », disponibili solo per la scuola dell’obbligo.

Contro i sussidi alle scuole private c’è la Costituzione Italiana, ma non solo.

L’articolo 33 della Costituzione della Repubblica italiana stabilisce che « Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato ». Per questo i costi dovrebbero essere sostenuti unicamente dagli studenti attraverso le rette scolastiche; i buoni scuola nel complesso costituiscono una spesa per lo Stato e i finanziamenti diretti contraddicono la lettera dell’articolo. D’altra parte, secondo l’articolo 34 della Costituzione, « La scuola è aperta a tutti », cosa che non è vera per le scuole private nelle quali i dirigenti possono decidere se accettare o no un’iscrizione.

I contrari al finanziamento alle scuole private puntano l’indice anche sugli scarsi finanziamenti statali alla scuola pubblica. Nello studio Education at a glance 2011, l’OCSE afferma che nel 2008 l’Italia ha speso il 4,8 per cento del prodotto interno lordo per l’istruzione, ovvero 1,3 punti percentuali in meno rispetto al totale OCSE del 6,1 per cento

I sostenitori della scuola pubblica italiana ribadiscono l’alto livello dell’istruzione privata nei confronti di quella privata. Infatti la stessa OCSE conferma che la capacità di lettura tra studenti quindicenni della scuola privata e della scuola pubblica propende nettamente a favore della scuola pubblica ed il divario a favore della scuola pubblica è il più alto rispetto agli altri Paesi considerati dall’OCSE.

Con la proposta di legge che abbiamo depositata intendiamo disporre l’abolizione dei contributi pubblici alle scuole private paritarie e destinarlo alla copertura dei costi per il reclutamento del personale docente ed educativo nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e di secondo grado.

Questa proposta l’abbiamo depositata nel 2013 mentre il Pd ne ostacolava la calendarizzazione‬, siamo convinti che la sinistra sia contro il finanziamento delle scuole private solo per un trucco mediatico.

 

Il trucco, l’artificio legislativo e anticostituzionale lo dobbiamo al Ministro Berlinguer dei Democratici di Sinistra a partire dai decreti del ’98 fino al testo unico “concessione di contributi alle scuole secondarie legalmente riconosciute e pareggiate”.

 

Leggi la proposta di legge: http://www.camera.it/leg17/126?tab=&leg=17&idDocumento=1857&sede=&tipo=

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