Il Decreto che non c’è più. Quando un Parlamento gira a vuoto

Scarpellini

Questo è un parlamento schizofrenico, che sembra quasi girare a vuoto per garantire gli stipendi a tutti i parlamentari e ai membri del governo. Stavolta è stato superato ogni record e in soli sei giorni il Senato è riuscito a sopprimere la norma che consentiva a Comuni, Regione e Stato il recesso dai contratti di affitto entro il 31 dicembre 2014 con un preavviso di trenta giorni.
Un emendamento del Movimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro che aveva fatto intravedere la possibilità finalmente di recedere il contratto dei Palazzi Marini: le stanze che ospitano i deputati e che in diciotto anni sono costate 444 milioni di euro.
Approvato il 15 ottobre all’interno del provvedimento chiamato “manovrina”, è stato cancellato grazie all’emendamento della senatrice Pd Magda Zanoni all’interno del decreto “Salva Roma” ribattezzato “Svendi Roma”

Dopo le nottate e le pressioni di questi giorni alla camera per modificare lo “Svendi Roma” otteniamo il passo indietro del governo insieme alla eliminazione della porcata sui giochi d’azzardo e le misure che consegnavano Roma ancor di più in mano ai privati pronti a mangiarsi quel che resta dei servizi e del controllo pubblico.

Neache il tempo di festeggiare e una nostra Senatrice spulciando il testo della legge di stabilità scopre che la proposta Fraccaro viene svuotata, salvaguardando Sergio Scarpellini che con la sua società Milano 90 mette a disposizione i palazzi di Montecitorio, con relativi servizi, da oltre diciotto anni.

Ora il Decreto non c’è più, ma arrivano minacce di morte a #montecitorio da Scarpellini , l’immobiliarista che fa affari d’oro con lo stato e finanzia chiunque si presenta al suo capezzale

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