I nuovi FARAONI con investitura divina

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Ci vuole un altro modello di sviluppo economico che tuteli i cittadini, i lavoratori, i giovani, i pensionati, anziché garantire i profitti a pochi e gli interessi delle banche. La finanza, un sistema a vantaggio dell’ingordigia di pochi e modelli assurdi di crescita infinita su un pianeta con risorse essenziali limitate, ci hanno portato ad una crisi sistemica e ci vuole un netto cambio di rotta.

Non è possibile che milioni di essere umani devono essere al servizio della Banca Centrale Europea, istituto privato, e di tutte le altre banche come se fossero i nuovi FARAONI con investitura divina

La nostra crisi è sistemica ed è strettamente legata al modello di sviluppo, ma è aggravata dalle speculazioni e dalla strategia economica europea.

Il MoVimento 5 Stelle, vuole riportare la democrazia, la trasparenza e la partecipazione al centro della politica, come strumento di cura per una società spesso, in tanti settori, in stato terminale.

E’ questo lo spirito con il quale si propone un referendum sulla permanenza nell’euro
Un dibattito serio, che coinvolge i migliori economisti al mondo, sui vantaggi e gli svantaggi dell’uscita dall’euro, approfittando degli spazi televisivi regolamentati che la legge prevede per il referendum. Ciò farà crescere in noi la consapevolezza .

Il referendum, darà la legittimità e la forza all’Italia di mettere in discussione i dogmi dell’economia europea e delle politiche della BCE ed iniziare ad avanzare e discutere proposte come la nazionalizzazione di una banca italiana, l’emissione di moneta nazionale, la ristrutturazione del debito e la possibilità di rinegoziare tutti gli accordi e trattati, sottoscritti a livello europeo anche per l’Italia, senza mai una discussione approfondita nel Paese. C’è da discuterne tutti insieme, non possiamo accettare più che le nostre vite siano regolamentate da accordi tra poteri forti, ma la decisione deve essere collettiva, di cittadini che ricevono una corretta informazione.

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    fracatz

    non era mica obbligatorio aderire all’euro, l’inghilterra non l’ha fatto e la sua moneta si è svalutata rispetto all’euro in questi 10 anni.
    Aderire all’euro ha portato il vantaggio di pagare pochissimo le materie prime di cui NOI necessitiamo e quasi niente glii interessi sui BTP che viaggiavano dal 5 al 10 % ai bei tempi della liretta.
    Mica è stata colpa della BCE se i porci eletti dai piccoli mafioncelli beneficiati dal condono prima confessionale e poi eucaristico, approfittando dell’introduzione di questa nuova moneta si sono triplicati gli stipendi ed i rimborsi nonostante non ci fossero entrate dello stato e quindi stampando carta straccia denominata BTP, RADDOPPIANDO in 10 anni il debito che universalmente si spalma su TUTTO il valoroso bobbolo tajano colpevole di eleggere questi suoi degni rappresentanti.
    Volete tornare alla liretta, volete applicare da bravi ,,, il
    chi ha dato ha dato ha dato
    chi ha avuto ha avuto ha avuto
    ma almeno aspettate che tutto il debito venga ricomprato dalle banchette tajane e dai pensionati, poi azzerate tutto, falliranno tutti ed anche l’aspirina (che compriamo dall’estero) andrà a borsa nera.
    Bisogna aggirare lo scoglio della corte costituzionale che bloccherà qualsiasi tentativo, vedi la prova del contributo del 5% dagli stipendi over 150.000 o vedi ora il tentativo del francese Holland, studiando a tavolino e marchiando le operazioni col termine di “provvedimento unico e temporaneo” come il prelievo del dottore sui conti correnti nel 92 e tassare del 90% tutte le rendite over 70.000 o pagandole con carta straccia btp serie special per caporioni a 50 anni al tasso bce (pure troppo) che si sono arricchiti motu proprio senza che ci fossero le risorse economiche
    Chi credete che morirà in caso di default il morto di fame lavoratore o il caporione che tra l’altro non ha fatto crescere il pil perchè con i soldi rubati ha comprato solo prodotti fabbricati all’estero e riempito i conti correnti nei paradisi fiscali

  2. galloluigi
    galloluigi

    Forse abbiamo dimenticato che quando abbiamo scelto l’euro come moneta i costi di beni e servizi si sono raddoppiati e gli stipendi sono rimasti gli stessi e i poveri operai, insegnanti o lavoratori hanno stretto la cinghia o si sono decisi ad ammazzarsi di superlavoro per sopravvivere.

    Qui non si vuole certamente salvare nessuno della vecchia classe politica, ma la BCE è un istituto privato che presta soldi allo stato e segue le regole dell’economia senza perseguire il benessere dei cittadini. O la BCE, e il Fondo Monetario Internazionale stanno perseguendo l’interesse dei cittadini greci e loro non se ne sono accorti?

    Si parla di catastrofe possibile con l’uscita dall’euro e quello che sta accadendo in Grecia che cosa è? Chi sta pagando?
    “Si fa molto terrorismo, ma di fatto nel medio periodo il cambio recupera il differenziale di inflazione accumulato col paese di riferimento negli anni del cambio fisso. Così è successo in Argentina, così successe anche all’Italia quando uscì dallo Sme nel 1992.
    In realtà tutti gli studi negano ci sia un rapporto diretto tra svalutazione e inflazione: sempre a stare agli studi scientifici, è lecito attendersi un aumento dell’inflazione fra i 2 e i 4 punti. Nel ’92 dopo una svalutazione del 20%: l’inflazione scese dal 5 al 4%
    Se il paese svaluta del 15%, per gli acquirenti esteri lo sconto del 15% è immediato, e loro ricominciano a comprare, facendo alzare il fatturato dell’azienda. Per l’impresa, invece i costi non aumentano subito e non del 15%
    Le esperienze storiche ci dicono che quando il cambio si riallinea ai fondamentali di un paese, l’economia riparte e non ci sono massicce ondate di fallimenti. Non è successo in Italia nel 1992, e direi che non è successo mai… che generalmente la svalutazione è seguita da una ripresa (che non ci sarebbe se le imprese fallissero!).” Alberto Bagnai Economista
    Sul debito sposo la proposta è di un Congelamento per un adeguato studio di ristrutturazione come lanciata dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo
    http://www.cnms.it/sites/default/files/Smontaildebito.pdf

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