Vogliamo restare in ostaggio? – Radio CNN

Intervista su RADIO CNN al minuto 9.30

Da quanto tempo siamo in ostaggio?

Secondo me lo abbiamo dimenticato. Alla fine ci siamo affezionati ai nostri rapitori. Li ringraziamo quando ci elemosinano l’acqua, li ringraziamo quando un nostro diritto viene concesso.

Non c’è spazio per far crescere la nostra creatività, per far crescere le nostre passioni, le diversità, per far crescere la nostra vita, in un sistema di raccomandazioni, di imbrogli, di scambi di piacere. Dove chi ha il potere economico e politico decide tutto di noi.

Alla fine rischiamo di rinunciare ai nostri sogni, anzi non li ricordiamo più. Ci convinciamo che questa è la vita migliore che possiamo avere per non andare in depressione. Che il rospo che abbiamo appena ingoiato aveva un sapore squisitissimo.

E i bisogni della comunità, i nostri bisogni reali a chi interessano?
Non sto parlando delle scarpe all’ultima moda o dell’ultima macchina sportiva.

Parlo dei bisogni essenziali: l’acqua, l’aria, un cibo salubre, la nostra salute, la gioia di farsi una passeggiata in centro, la necessità di far correre i bambini in spazi all’aperto, in posti salubri; la bellezza di incontrarsi ed avere tempo per chiacchierare ed organizzarsi insieme, la conoscenza, l’istruzione, un ecosistema in equilibrio.

Oggi i cittadini non possono accedere facilmente a tutto questo o non hanno le stesse opportunità per farlo. Tuttavia se oggi qualcuno è nel club dei privilegiati domani potrebbe non esserlo più, perchè la forbice tra ricchi e poveri va sempre di più aumentando. E sempre più facile scivolare nella fascia della povertà.

Fino a quando pensiamo di poter difendere i nostri figli, la nostra famiglia dalla fame atavica di politici ed uomini di potere?

Oggi viviamo una emergenza democratica e una crisi economica, sociale, ambientale e umana.

Ma non siamo capitati per caso in questa situazione. Ci ha condotto qui un modello di sviluppo insostenibile. Ci hanno condotto qui politici che hanno occupato le istituzioni e ne hanno fatto un bene privato.

Per questo nasce il MoVimento Cinque Stelle che vuole una nuova democrazia che può partire solo dalla partecipazione diretta di cittadini attivi, comitati, associazioni e di organizzazioni sociali che si spendono per il bene comune.

I cittadini in rete sono ben più maturi di chi ci governa. E’ finito il tempo dell’attesa ed è giunto quello dell’azione. Dobbiamo pretendere il rispetto della nostra dignità e non dobbiamo essere divisi. Perchè chi detiene il potere ne trae solo vantaggio.

I cittadini in rete possono scambiarsi l’informazione, la conoscenza. Possono creare sviluppo alternativo se non sono ostacolati dalle corruzioni o da leggi pensate solo per le grosse realtà economiche.
Oggi tutti possiamo produrci l’energia, tutti potremmo produrci il cibo, insieme possiamo trovare soluzioni migliori per il diritto al trasporto, insieme possiamo creare sviluppo.

Ma il potere, la casta ci vuole dipendenti, altrimenti non riesce più a comandare le nostre vite.

Trasparenza e la partecipazione sono l’antitodo. Quello che sconfigge la casta e porta la vera democrazia. Perchè il MoVimento cinque Stelle non vuole aspira al potere come tutti i partiti, ma vuole disperdere e distribuirlo ai cittadini. La vera redistribuzione è quella del potere, se si attua a cascata ci sarà la redistribuzione economica, di opportunità, di risorse vitali.

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